
Al Lago Serrù per l’arrivo in salita del Giro d’Italia 2019

Come spesso capita, anche quest’anno il Giro d’Italia è passato per le strade del Piemonte.
Ci è arrivato il 22 maggio, volata a Novi Ligure vinta dall’australiano Caleb Ewan. Poi due tappe tutte in terra sabauda, prima la Cuneo-Pinerolo (vittoria di Cesare Benedetti!), e poi il tappone alpino, da Pinerolo al Lago Serrù (13esima tappa). In totale 196 km, tre colli da scalare e più di 4000 metri di dislivello: Colle del Lys (alt.1311), Pian del Lupo (1405) e Lago Serrù (2247).
In perfetto stile Ciclostili, ci siamo lasciati trascinare dalla marea Rosa che ha risalito la Valle Orco, e pedalando con tanti altri cicloamatori come noi siamo arrivati fino al Lago Serrù, balcone incastrato fra il vallone che sale da Ceresole Reale e l’ultimo durissimo tratto che dal lago si inerpica fino al colle del Nivolet (alt. 2600).
Possiamo dire che alla fine a vinto il russo Zakarin, che poco è cambiato in vetta alla classifica generale e che Nibali e Roglic si sono marcati talmente tanto che sembravano quasi fermi da quanto andavano forti.
In realtà quello che vogliamo dire è che siamo venuti su per unirci a tutti quelli che come noi, amanti del ciclismo e del Giro, volevano vedere passare la carovana: l’Italia sportiva, dipinta di rosa, che per un giorno scende in strada per vedere passare, anche solo per pochi attimi, gli eroi senza tempo del ciclismo.
I Ciclostili appostati in attesa del passaggio dei corridori
Lo striscione dell’ultimo km Chiapili Superiori saluta il Giro

Nibali e Roglic La neve a poche centinaio di metri dall’arrivo
